SI’, STO’ PARLANDO DI NADIA. NADIA CHI?
NADIA. FORTE. MA... FORTE FORTE... FORTISSIMA.
Nadia la luce. Nadia il colore nel buio. Nadia il fiammifero della speranza. Nadia lo specchio di noi, quello specchio che non riusciamo a vedere troppe volte da soli ...
Nadia la “nostra voce interiore più in profondità... La nostra più personale voce, quella dell’anima, quella che nella maggior parte o forse tutti credo, possediamo, ma che, da soli, non siamo in grado di udire, di riconoscere, di comprendere, di ascoltare, di vedere.
La nostra integrità. Il nostro essere più interiore. La nostra anima a nudo. La voce dei blocchi che ci portiamo dentro e che ci annodano giorno dopo giorno, che nominiamo con vari sinonimi, ognuno a modo proprio, ma il nome giusto non lo sappiamo dare se non con il supporto di colei che ci può mettere in contatto
con il vero “noi”.
Sembrava molto più semplice… eh, sì… giorni fa le dissi:
“Vado a casa e la scrivo”. Non ci sono riuscita per un motivo semplice e uno soltanto: è “troppe cose Nadia per me”
e non sapevo da dove cominciare.
e non lo so’ ancora ora.
ma comincio... :
Potrei iniziare con il solito "ho conosciuto Nadia tanti anni fa...”
(ed in realtà è così, … ma tanti anni fa…direi almeno 15/16 ...
c era tanto altro in me, ... e tanto uguale ad adesso ...
Non sapevo minimamente chi fosse Nadia Forte. (Scusami Nadia), ma all'ultimo momento accompagnai una mia amica (laura) ad Imperia e quando la mia amica uscì dallo studio di Nadia, è proprio lei che mi disse “tu non entri?... (Grazie laura ti sono grata per sempre di avermi chiesto di accompagnarti)… ignara totalmente di che cosa si occupasse (Nadia), ho messo un piede in una “stanza sospesa nei colori”.
Una nuvola di emozioni allo stomaco, per me. Notai subito il bianco “generale” che mi "vibrava sulla pelle” e il nero dei suoi capelli e occhi scuri fissi nei miei … mi sentivo circondata e fasciata di elastici bianchi che non stringevano , bensì si stavano districando uno dopo l’altro…..
mi sentivo caldo ovunque e soprattutto una lava “strana” sciolta in fusione col mio sangue nelle vene che scorreva più fluido che mai….
ho ancora quel senso di “stranezza” affiorata e sgomento stupendo, e tremore di quel momento che non ho mai provato a descrivere a parole ma lo sto’ facendo ora dopo anni…. è la prima cosa che potrei descrivere di ciò che mi è arrivato…..in quel preciso istante…..
Ero in contatto con le mie più intime emozioni e non sapevo potesse esistere una tale sensazione da sveglia e da viva… si... perché’ ero “molto viva, lì.
Con la sua morbida dolcezza infinita mi sorrise e mi invitò a sdraiarmi su un lettino di nuvola.
Nadia non conosceva nulla di me neppure il mio nome, ed io nulla di lei. Giusto il suo nome appreso in quel momento.
Mi sdraiai quasi scettica mentre la mia amica mi aspettò fuori sul divanetto all'ingresso... avevo un grande dolore al tempo, nel cuore. "il sole" ( Simone) che ho amato con tutta me stessa nell’unico anno di tempo, che la vita ci ha riservato di avere assieme,
un anno giusto, il tutto e niente., la luce e il buio, l’amore della vita, della mia vita, salti tu e salto io, il mio per sempre che amavo , che mi amava in ogni modo in cui poteva da malato terminale di cancro (dei più rari e crudeli) e per cui mi è bastato incrociare i suoi occhi una sera d’estate e ho capito che lo avrai amato fino alla morte ed oltre (e per lui tutto lo stesso verso me)
Era morto da poco a causa di quel brutto male incurabile…..
un anno al suo fianco
la luce e il buio
la mano piena e la mano vuota.
un dolore indescrivibile.
…. Nadia mi guardo con occhi amorevoli e tra le mie lacrime mute e salate che mi scorrevano sul volto, …
inizio’ a dirmi cose
che solo io potevo sapere.
solo e soltanto io.
Incredula. io.
Azzittita, io.
Senza fiato in gola, io.
Da subito ero come avvolta come da una coperta calda, ma le scosse che mi partivano da dentro prendevano forma e lineamenti e colori e profumi e luoghi che riconoscevo molto bene …. Riconobbi che ero nell'abbraccio di Simone….
Le lacrime scorrevano a fiumi
e io mi sentivo in fusione con lui
Non stavo sognando
non stavo dormendo
non era suggestione
non era “autoconvincimento”
Era reale.
Ero io.
Era la mia anima che solo tramite Nadia poteva creare col suo essere, con le sue “capacita’, con la sua essenza … quel ponte con tutto ciò che esisteva in me e che urlava senza che da fuori nessuno potesse nemmeno udire o immaginarne l’esistenza.